Quando un bimbo entra a far parte della nostra vita, tutto cambia: nuove sfide, nuove responsabilità, ma anche una nuova organizzazione da avere per riuscire a gestirle!
Per fronteggiare tutte le grandi novità che aspettano un neo-genitore, infatti, mantenere un po' di organizzazione può essere d’aiuto nel trovare il ritmo necessario per affrontare il percorso di crescita dei propri figli.
Un grosso aiuto in questo può arrivare da una suddivisione equa dei compiti con l'altro genitore: riuscire a trovare un buon equilibrio con il nostro partner è un grosso punto a favore del gioco di squadra.
Spesso, però, dividersi i compiti in modo che siano equilibrati tra i genitori si rivela essere piuttosto complesso: come facciamo a capire se dividersi i compiti in un certo modo sia davvero equilibrato? Cosa rende un compito piú ‘grande’ o ‘piccolo’ di un altro, quando stiamo parlando del percorso educativo dei nostri figli?
Queste domande possono essere proprio lo spunto iniziale dal quale partire per confrontarsi con le altre figure educative e per comprendere quali mansioni, nel concreto, affidare ad un genitore piuttosto che ad un altro.
Innanzitutto, possiamo cercare di considerare in quali aree generali suddividere i compiti. Per esempio, potremmo pensare a ‘occuparsi dei pasti dei figli’, oppure ‘gestire la parte scolastica’. Individuate tutte le aree di responsabilità che vanno coperte, possiamo ora occuparci di ogni area e delle mansioni specifiche relative ad essa. Prendendo ad esempio la gestione scolastica, alcuni compiti potrebbero essere: assicurarsi di avere tutti i materiali necessari pronti, organizzarsi per prendere e portare i figli a scuola, oppure anche gestire il feedback con gli insegnanti.
Individuare queste mansioni è utile per visualizzare meglio quali e quanti sono effettivamente i compiti dei quali ci occupiamo come genitori, in modo da avere più chiaro il quadro generale e favorire successivamente una miglior suddivisione.
Arrivati a questo punto, infatti, possiamo aggiungere al nostro “piano” i nostri impegni personali e lavorativi, in modo da avere un quadro completo per la nostra organizzazione effettiva delle giornate. Fare questo ci aiuta non solo a far fluire maggiormente le idee su come connettere i vari impegni, ma anche a prendere maggior consapevolezza di quelli dell'altro genitore: facendo questa condivisione con l'altra persona stiamo conducendo un vero e proprio gioco di squadra, poiché ci stiamo impegnando insieme per fronteggiare una situazione complessa.
È a questo punto che potremo confrontarci liberamente con l'altra o le altre figure educative coinvolte, ragionare su come suddividerci i compiti e quali affidare ad ognuno nello specifico. Ogni situazione familiare è specifica a se stessa, ed ancora di più lo sono gli impegni di ogni persona che fa parte del team genitoriale: proprio per questo, gli effettivi compiti e mansioni affidati a ciascuno saranno molto soggettivi e cambieranno da famiglia a famiglia. Per ognuno di noi, infatti, alcuni impegni avranno un “peso” ed una portata differenti, che andranno valutati rispetto alla specificità del caso.
Un consiglio che possiamo seguire durante tutto il percorso organizzativo, soprattutto se la situazione inizia a risultare complessa, è di ripeterci che siamo parte di un vero e proprio team genitoriale: il nostro obiettivo condiviso è infatti quello di avere una buona gestione del percorso di crescita dei nostri figli, e che anche i nostri compagni di squadra, oltre a noi, siano orientati a raggiungere questo obiettivo.
Cercare di mantenere chiaro questo goal finale ci aiuterà nel mantenere una discussione produttiva e finalizzata alla miglior crescita dei nostri bambini e ragazzi!
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