Gli studi recenti sembrano dimostrare che le punizioni non sono efficaci per far capire ai bimbi i propri errori e insegnargli a comportarsi meglio. Anzi, potrebbero addirittura avere un effetto opposto.
E allora cosa fare quando fa i capricci o combina qualche guaio? C’è un modo per sgridare il bambino, fargli comprendere cosa ha sbagliato e aiutarlo a porvi rimedio, senza farlo sentire giudicato o fargli dubitare che gli vogliamo bene?
Secondo lo psichiatra infantile americano Gerard E. Nelson la risposta è sì, ma bisogna rimproverarlo nel modo giusto. Nelson ha messo a punto un metodo, che chiama “la sgridata da un minuto”, che si è dimostrata efficace nel far cambiare l’atteggiamento dei bambini, dandogli però anche la sicurezza di sentirsi amati.
Basandosi su ricerche scientifiche, Nelson definisce alcuni criteri necessari affinché la sgridata sia efficace. Secondo lo psichiatra, il rimprovero funziona se:
- È breve: non deve durare più di un minuto, perché la capacità di attenzione di un bambino è molto breve. Le lunghe spiegazioni sono inutili e controproducenti.
- È immediata: va fatta appena il fatto è accaduto, perché il bambino fa molta fatica a ritornare al passato o proiettarsi nel futuro. Se viene rimproverato la sera quando la mamma o il papà tornano a casa, non riuscirà a capire perché siamo arrabbiati.
- Si limita a un singolo episodio: rimproverare il bambino per più cose in una volta lo fa sentire impotente, come se a noi “tanto non va bene niente, inutile che mi impegni”. Meglio focalizzarsi su un unico obiettivo ed essere chiari su quello.
- Avviene in privato: è sempre meglio prendere da parte il bimbo per sgridarlo, perché farlo davanti ad altre persone è avvilente e umiliante. Sarà anche più disposto ad accettare le nostre osservazioni, che potrebbe negare davanti ad altre persone per non fare brutte figure.
- È rassicurante: noi rimproveriamo i bambini proprio perché li amiamo. Questo forse per noi è ovvio, ma per i nostri figli non sempre. È per questo che è importante dimostrare amore e fiducia, insieme al rimprovero.
Ma nella pratica, come rispettare questi criteri? Nelson condivide 9 brevi regole per aiutare i genitori a rimproverare in un minuto e in modo efficace:
- Descrivere i fatti: descrivere in modo chiaro e oggettivo quale azione del bambino è oggetto di rimprovero. A noi può sembrare scontato, ma è importante precisarlo perché lui può non capire perché lo stiamo sgridando.
- Descrivere cosa proviamo: spiegare che emozione proviamo di fronte al suo comportamento, ad esempio “quando fai così, mi fai arrabbiare molto”.
- Dirgli che capiamo cosa prova: specificare che comprendiamo come mai si sia comportato in un certo modo, anche se non va bene comportarsi così, gli comunica che a essere sbagliato non è lui ma il suo comportamento.
- Spiegare la regola infranta: non stanchiamoci di ribadire le regole, perché per il bambino può essere difficile impararle, non facendo parte dei suoi comportamenti innati.
- Presentare gli svantaggi del suo comportamento: presentargli il suo comportamento sbagliato come uno svantaggio per lui prima ancora che per noi, lo aiuterà a capire che le sue azioni hanno delle conseguenze.
- Fare una pausa: non è facile, ma fermarsi un attimo arrivati a questo punto ci serve per far sbollire la rabbia. Ci permette di ricordarci che l’obiettivo è aiutare il bimbo e anche di osservare la sua reazione.
- Sottolineare quello che sa fare: per evitare che il bambino si opponga al rimprovero e cercare di portarlo alla collaborazione, è utile sottolineare ciò che il bambino ha dimostrato di saper fare in situazioni simili o in altre.
- Proporre un’alternativa: offrire un comportamento alternativo per esprimere la sua emozione lo farà sentire capito e lo aiuterà a spostare l’attenzione verso ciò che gli abbiamo suggerito, ad esempio tirare pugni a un cuscino quando è arrabbiato invece che lanciare un oggetto fragile.
- Dirgli che abbiamo fiducia in lui: la fiducia funziona meglio dei sensi di colpa. Se il bambino sente che ci fidiamo di lui e che crediamo che non si comporterà più in quel modo, sarà più stimolato a comportarsi meglio per non deluderci.
E non dimentichiamo il principio di base: la sgridata non deve durare più di 60 secondi.