Essere adolescenti non è semplice: è un periodo di grandi e rapidi cambiamenti, che molto spesso riguardano nuovi modi di gestire la propria volontà di essere autonomi. Questo a volte viene considerato come “l’età della ribellione”, per riferirsi a tutte quelle regole che non si adattano più alle nuove esigenze dell’adolescente, alle quali appunto essi si ribellano.

 

Quando si arriva all’età adolescenziale, tutte queste novità possono far emergere molto la componente emotiva dei nostri ragazzi e ragazze, e questa a volte influisce sui comportamenti aggressivi, che possono essere presenti in numero maggiore rispetto ai periodi dello sviluppo precedenti.

 

Insomma, in adolescenza la voglia di non aderire più a regole che stanno “strette” e una forte componente emotiva, possono portare a comportamenti ed azioni aggressive, ed è quindi importante avere una buona comunicazione con i nostri figli per supportarli in questi momenti.

 

Vogliamo allora porre attenzione su questo aspetto dell’adolescenza ed osservare come il periodo della pandemia abbia influito sui nostri ragazzi più grandi.

 

Molti studi hanno dimostrato come vi sia stata una maggior insorgenza di sofferenze psicologiche e comportamenti problematici conseguenti nei nostri ragazzi, a seguito dell'arrivo del Covid-19; in particolare, le restrizioni e le regole che sono state implementate dal primo lockdown hanno avuto l’impatto maggiore su di loro.

 

Se infatti all’inizio della pandemia era prevalente il timore per il virus e per le ripercussioni sulla salute che portava con sé, mano a mano il sentimento più prevalente è diventata la stanchezza per le restrizioni ed una maggiore fatica ad accettare le regole imposte.

 

Questo ha avuto l’effetto di facilitare vissuti emotivi negativi, e di aumentare di conseguenza comportamenti aggressivi nei nostri ragazzi più grandi. Se prendiamo in esempio una ricerca svolta su quasi 21 mila adolescenti (tra gli 11 e i 19 anni) in Emilia-Romagna, tramite questionari in forma anonima, i dati che arrivano dai ragazzi stessi non fanno altro che confermare quanto già riscontrato: il 63,8% dei rispondenti sottolinea di essere consapevole che la pandemia gli abbia negato la possibilità di fare nuove esperienze, ed il 44,3% ritiene di aver pagato il prezzo più alto tra chiusure e restrizioni.

 

Cosa fare, dunque, alla luce di questi dati? Come comportarsi con i ragazzi e le ragazze che mostrano una chiara sofferenza e adottano comportamenti aggressivi?

 

La risposta sta nel cercare di aprirci il più possibile all’ascolto di queste sofferenze, e lasciare che i nostri figli sappiano di potersi aprire al dialogo con noi con le proprie tempistiche. Cerchiamo di ascoltare quali sono gli aspetti più specifici che creano loro difficoltà, quali sono le restrizioni che creano più disagio e perché, e cerchiamo di offrire soluzioni che possano venire incontro alle loro esigenze, prendendoci cura dei loro bisogni.

28 June 2022

L’impatto del Covid sull’aggressività adolescenziale

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