Le regole e le indicazioni che stabiliamo come genitori e che diamo ai nostri figli sono pensate per aiutarli nel loro percorso di crescita, anche se a loro non sempre piacciono. Pensiamo a quando gli ricordiamo la regola di mettere in ordine la loro stanza quando hanno finito di giocare: solitamente i bimbi (ma anche i ragazzi più grandi) non ne sono molto entusiasti.
Questo non significa che non ci possano essere degli strappi alla regola - ogni occasione va pesata singolarmente e le regole vanno applicate di conseguenza: ad esempio, può capitare di essere particolarmente in ritardo per un evento importante, ma che la stanza non sia ancora completamente in ordine. In questi casi una soluzione potrebbe essere quella di sospendere temporaneamente l’azione di riordinare, per riprenderla però non appena si torna da quell’evento. In questo modo, si è fatta un’eccezione, ma la regola è rimasta molto chiara.
Chiarire quali siano le regole da rispettare, rimanendo flessibili ma costanti, è un ottimo esempio di quella che chiamiamo coerenza educativa: la capacità di mantenere una coerenza delle regole stabilite nelle varie occasioni e in entrambi i genitori.
Cosa accade invece quando la norma è quella di un’incoerenza educativa?
Come prima cosa, occorre specificare che tra un genitore e l’altro alcune rare eccezioni alle regole o divergenze di pensiero sui temi educativi possono capitare: avere idee lievemente differenti tra genitore e genitore non significa essere due genitori educativamente incoerenti!
Parliamo invece di incoerenza educativa quando le regole che un genitore dà ai propri figli sono sistematicamente in contraddizione con ciò che dice l’altro genitore, oppure quando siamo noi i primi a non rispettarle proprio, volendo che siano però rispettate da loro: se chiediamo tassativamente a nostro figlio o nostra figlia di non usare il telefono a tavola, ma siamo noi i primi a scorrere i social durante i pasti, abbiamo davanti un esempio di incoerenza educativa.
Molti esperti ci confermano che i bambini necessitano di coerenza educativa: un “no” chiaro di un genitore, per riuscire nel suo compito educativo, deve essere accompagnato dal “no” dell’altro genitore.
Ma quali sono gli aspetti dell’incoerenza educativa che la rendono controproducente per i nostri figli? In primis, i messaggi incoerenti e contraddittori creano confusione ed incertezza nei nostri figli e questo a lungo andare può tradursi in insoddisfazione: i bambini, ma anche i ragazzi, possono diventare tesi poiché non sanno se le loro speranze verranno soddisfatte o meno, per cui sarebbe meglio dare loro delle certezze, anche se non sono quelle da loro sperate.
Un figlio che cresce con modelli che presentano forte incoerenza educativa non ha quindi dei riferimenti che siano chiari e precisi, e ciò lo può destabilizzare. Il rischio è che manifesti questo disorientamento tramite comportamenti aggressivi ed impulsivi, i quali spesso mettono alla prova gli equilibri familiari. Tali comportamenti si possono anche estendere in altri contesti, come quello scolastico o relazionale. In questi casi, possono portare il bimbo o il ragazzo ad avere difficoltà a socializzare e quindi a subire una minor accettazione da parte degli altri.
Ciò che possiamo provare a fare, quindi, è impegnarci nell’essere coerenti nelle regole che stabiliamo, per dare un senso di stabilità e chiarezza ai nostri figli.
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