Risate, schiamazzi, e rumore di passetti sul pavimento… sono gli inconfondibili suoni dei nostri bimbi che giocano, che conosciamo molto bene. Il miglior sottofondo che possiamo sentire è il suono del divertimento spensierato e giocoso dei nostri figli.

 

Ogni tanto però, se tendiamo bene l’orecchio, possiamo accorgerci che il rumore sta diventando sospetto: stanno ancora giocando o si sta trasformando in una discussione? Spesso il passo al litigio tra fratelli durante il gioco è molto breve, oppure a volte sembra proprio non esserci. Altre volte ancora invece, i toni si alzano ma il dubbio rimane: stanno litigando o no? È questo il caso di tutte quelle occasioni in cui il confine tra gioco e litigio è molto sottile, e la domanda tra quale sia fra le due possibilità rimane senza risposta.

 

Esiste poi una serie di giochi particolarmente vivaci che già di per sé possono farci stare in allerta: il gioco della lotta, della battaglia e del duello - tutti quei giochi che coinvolgono il corpo ed il fisico in maniera molto più diretta. È una tipologia di gioco che può spaventare i genitori, siccome la preoccupazione che i nostri figli possano farsi male è spesso molto forte.

 

Per questo potremmo voler cercare di bloccare queste attività o suggerirne delle altre da preferire al loro posto, per evitare che si possano creare situazioni spiacevoli. Tuttavia, queste attività sono e rimangono modalità di gioco: bambini e bambine utilizzano questo tipo di attività anche per sperimentare il rapporto con l’altro, per scaricare la tensione, la rabbia e l’aggressività. Infatti, e soprattutto nei bimbi più piccoli, i giochi più fisici rappresentano un veicolo per sperimentare una dose di aggressività sana e costituiscono quindi uno strumento importante per le fasi dello sviluppo.

 

Attraverso questo tipo di giochi i bimbi riescono a sperimentare ed esplorare quali siano i limiti propri ed altrui, a sviluppare le loro abilità motorie e cognitive e ad imparare a gestire e dosare la loro aggressività

 

Quindi, è bene lasciare che i nostri bimbi sperimentino i giochi più fisici anche tra di loro: i due fratelli che giocano a wrestling stanno imparando tramite il gioco!

 

Ad una preoccupazione iniziale per il loro benestare, quindi, bisogna affiancare il pensiero che quando i toni si alzano durante il gioco dei nostri figli, non significa necessariamente che stia arrivando una litigata fra loro, ma che stanno invece esplorando come comportarsi con i loro pari. È quindi naturale che questo avvenga con modalità di gioco vivaci. 

 

Inoltre, in queste circostanze i bimbi sperimentano quali siano i limiti ed i confini propri ed altrui da non oltrepassare e lo fanno partendo dall’esperienza con i propri fratelli e sorelle: essendo nello stesso nucleo familiare, infatti, fratelli e sorelle sono le figure a cui sono più vicini e, proprio per questo, saranno i primi con cui  testare questi limiti ed apprendere di conseguenza le modalità di comportamento più appropriate.

 

E quando sfocia nel litigio? Può capitare, ed è normale che avvenga anche  con una certa frequenza, poiché quando due bambini esplorano i propri limiti, spesso necessitano di più occasioni per imparare bene cosa possono fare, cosa non possono fare, quando fermarsi o quando invece si può continuare. È importante ricordarsi che i bambini e le bambine possiedono le competenze per affrontare questo tipo di difficoltà, ed hanno grandi capacità autoregolative: anche nei casi in cui si arriva al litigio, bisognerebbe lasciare che esercitino le proprie abilità sociali, ed intervenire soltanto quando strettamente necessario.

25 January 2022

Giocano o litigano? Come capirlo

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