Il genitore perfetto non esiste. Come genitori cerchiamo sempre di fare del nostro meglio, di agire nel migliore interesse dei nostri figli, con l’intento di crescere dei bambini felici che diventeranno degli adulti sereni e con una vita piena di soddisfazioni.
Tuttavia, talvolta, pur con tutte queste buone intenzioni, e forse proprio per queste, mettiamo in atto inconsapevolmente dei comportamenti che hanno l’effetto opposto e possono finire per danneggiare i nostri figli. Ricordiamoci inoltre che i bambini imparano più da ciò che facciamo che da ciò che diciamo e può capitare di avere degli atteggiamenti che comunicano ai bambini esattamente il contrario di ciò che gli insegniamo.
Pur sapendo che, come dicevamo poco fa, nessuno mira a diventare il Genitore Perfetto (e che questa ambizione non sarebbe realizzabile), possiamo cercare di diventare genitori più consapevoli. Vediamo quindi quali sono i 5 errori che tutti noi facciamo, spesso senza volerlo, con i nostri figli, finendo per rendergli la vita più difficile invece che più semplice.
- Essere iperprotettivi: tutti noi vorremmo evitare ai nostri bambini qualsiasi tipo di sofferenza, fisica o emotiva, e proteggerli da ogni pericolo. Tuttavia custodire i nostri figli sotto una campana di vetro finisce per essere dannoso, perché gli impedisce di imparare a sopportare e gestire i pericoli e le difficoltà, diventando pian piano autonomi. Inoltre, così facendo, i bambini imparano ad aspettarsi che la vita sia più facile di com’è in realtà e che avranno sempre la strada spianata; questo sarà inevitabilmente un problema quando si renderanno conto che, purtroppo, non funziona sempre così.
- Non dire mai di no e non dare regole: il genitore non deve fare tutto quello che il bambino gli dice; i bambini sono bambini e sono gli adulti a dover prendere le decisioni e stabilire le regole. Non dare regole significa non dare confini e punti di riferimento ai nostri figli, che li aiutino a distinguere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Se esplicitiamo chiaramente quali sono le nostre aspettative, il bambino saprà come può e deve comportarsi.
- Intromettersi nella vita dei figli: la preoccupazione per la vita sociale o scolastica dei nostri figli a volte ci spinge ad oltrepassare i confini. Finiamo per intrometterci nelle relazioni tra loro e altri bambini, cercando di risolvere i conflitti o promuovere nuove amicizie. Oppure andiamo a sgridare l’insegnante che ha rimproverato nostro figlio o gli ha messo un brutto voto. In realtà, in molte situazioni i bambini se la cavano meglio senza di noi. Inoltre, affrontando da soli i piccoli problemi e le difficoltà, impareranno a risolverli, diventando sempre più autonomi.
- Ignorare emozioni e sentimenti: non è sempre semplice capire e gestire le emozioni dei bambini. Tuttavia ignorare, umiliare o sgridare un bambino quando è arrabbiato, triste o impaurito comunica il messaggio che i suoi sentimenti sono sbagliati. È importante prestare attenzione alla sfera emotiva, evitando di minimizzare le emozioni anche quando ci possono sembrare esagerate, e cercare di ascoltare quello che i nostri figli ci comunicano. Questo gli permetterà di crescere emotivamente, di avere un rapporto migliore e di insegnargli l’importanza dei legami affettivi.
- Vivere di riflesso dei figli: a volte pensiamo che le nostre capacità come genitori siano legate ai successi scolastici, sportivi o relazionali dei nostri figli, fino al punto di costruire la nostra stessa autostima su questi aspetti. Vantarsi dei voti, dei successi sportivi o dell’aspetto fisico dei bambini gli comunica il messaggio pericoloso che l’apparenza è più importante della sostanza e che li amiamo per come appaiono e per ciò che sanno fare, non per quello che sono. Potrebbero finire per vivere nell’ansia di cercare sempre di dimostrarci di essere abbastanza bravi da guadagnarci la nostra approvazione e il nostro affetto.