L’acquisizione della capacità di auto-regolazione emotiva, ovvero della capacità di identificare, modulare ed esprimere le proprie emozioni positive e negative, è fondamentale nello sviluppo del bambino.
Grazie a questa competenza, infatti, il bambino sarà in grado di sperimentare le emozioni in modo adattivo. Questo avrà un’influenza positiva sullo sviluppo del senso del sé, di comportamenti sociali flessibili e adeguati e sulla salute mentale. Infatti, lo stato emotivo determina il benessere o malessere psicologico degli individui e ne influenza le azioni.
Ma come si sviluppa questa capacità? Come i bambini imparano a riconoscere e regolare le proprie emozioni?
In linea generale, la regolazione delle emozioni è inizialmente mediata in buona parte dall’esterno: è il genitore che aiuta il bambino a regolare le proprie emozioni, rispondendo ai suoi bisogni, modulando le sue emozioni e aiutandolo a dare un significato alle sue esperienze. Successivamente, nel corso dello sviluppo, il bambino sviluppa modalità di regolazione emotiva sempre più autonome e consapevoli.
In particolare, gli studiosi identificano 4 fasi.
- Prima fase (0-12 mesi): il ruolo dell’adulto è fondamentale per dare un senso alle esperienze ed emozioni del bambino, ad esempio rispondendo ai suoi pianti o sorrisi. È quindi importante che i genitori facciano attenzione allo stato emotivo dei bambini, cercando di essere empatici e non giudicare le loro emozioni. Nonostante siano ancora molto piccoli, sminuire o invalidare le emozioni dei bambini può avere già effetti negativi e spingerli a percepire le emozioni come sbagliate, cercando quindi di reprimerle. Anche in questa fase sono già presenti delle capacità auto-regolatorie, come succhiarsi il pollice per calmarsi oppure sottrarre lo sguardo da uno stimolo stressante.
- Seconda fase (12-36 mesi): la regolazione emotiva in questa fase passa principalmente attraverso il comportamento. Per esempio, il bambino cerca attivamente il proprio adulto di riferimento, richiede vicinanza e contatto fisico quando ha bisogno di essere rassicurato o consolato. I bambini di questa età cercano anche di evitare situazioni o persone che suscitano emozioni negative, cercando di sottrarsi da quello che percepiscono essere un pericolo. In questo periodo, inoltre, i piccoli iniziano ad usare il gioco simbolico e di finzione per rielaborare e dare un significato ad esperienze emotive intense. Il genitore ha, comunque, ancora un ruolo fondamentale (seppur minore) nella regolazione delle emozioni, poiché dà supporto e sostegno, soprattutto nel caso di emozioni intense e di lunga durata.
- Terza fase (3-5 anni): la capacità di autoregolazione emotiva matura gradualmente. Lo sviluppo della capacità simbolica e, in particolare, del gioco simbolico permette al bambino di usare oggetti e persone in modo allegorico: è una forma molto importante di regolazione emotiva. Anche lo sviluppo del linguaggio è di grande aiuto nella gestione delle emozioni, poiché il bambino inizia a parlare delle emozioni e quindi a usare il linguaggio per dare ordine ai propri stati emotivi. Anche in questa fase la figura del genitore è ancora importante, ma in modo diverso: il suo ruolo è contenere gli impulsi del bambino, definire regole e limiti. il bimbo a questa età, infatti, è in grado di utilizzare delle regole per guidare il proprio comportamento, monitorarlo e immaginare cosa il contesto possa aspettarsi da lui.
- Quarta fase (dai 5-6 anni): grazie allo sviluppo di altre capacità a livello cognitivo, sociale e morale, il bambino impara ad usare strategie di regolazione emotiva sempre più specifiche, appropriate e complesse. Verso i 5 anni diventa consapevole delle emozioni che sta provando e sa quindi decidere quando e come manifestarle. Dai 6 anni, infine, i bimbi imparano a riflettere sulle proprie emozioni. Questo gli consente, ad esempio, di adottare determinate strategie di regolazione sulla base delle proprie necessità (ad esempio, non esporsi per proteggere se stessi dalla derisione degli altri) o di sapere razionalizzare gli eventi per ridurne la valenza emotiva.